Da Vinci, l'uomo dietro il genio
L'artista, l'uomo che dell'innovazione, della teoria e dell'ingegno ne ha fatto la sua vita. Un'esistenza dedicata all'arte, alla scienza, alla visione del mondo, una visione riservata alla sua vista soltanto, che ha cercato di trasmettere agli uomini; un lavoro che gli è valso il titolo di genio.
Definito artista, scienziato e inventore, Leonardo Da Vinci è considerata una delle migliori menti di sempre. A cinquecento anni dalla sua scomparsa è un dovere, ci terrei a precisare, in quanto italiani ricordare uno dei più grandi esponenti del nostro Paese (per dimostrare che l'Italia ha tante buone qualità e colleziona un patrimonio culturale invidiabile).
Leonardo nasce (così di suppone) a Anchiano nell'aprile 1452 (trent'anni prima di una delle più grandi e devastanti scoperte che l'uomo abbia mai fatto, le Americhe). Ricordato come un uomo di grande ingegno, è Da Vinci colui che ha espresso al meglio il periodo della rinascita, noto più come Rinascimento. Secondo gli studiosi, il giovane genio riceve un'istruzione disordinata, discontinua, passando la maggior parte del tempo in campagna dai nonni. Una delle particolarità che caratterizzano gli anni della formazione è il fatto che il giovane Leonardo imparò a scrivere con la sinistra e a rovescia.
Fin dalla gioventù è stato inevitabile per Leonardo mostrare interesse per l'arte, per la scultura, per la scienza. Informazione nota è proprio quella che il padre di Leo lo mandò (in una data imprecisata tra il 1469 e il 1470) a studiare presso la bottega di Andrea del Verrocchio. Una delle botteghe più note di quegli anni, nonché fucina di nuovi talenti e ancora una volta non si è sbagliata, raccogliendo tra le sue fila il talento, all'epoca acerbo, di Da Vinci. Tra gli allievi figurano anche nomi come Sandro Botticelli, Perugino, tutti raccolti in quella che era un vero e proprio calderone di arti: dalla pittura alla scultura (di qualsiasi materiale), nonché concentrata in particolare sul disegno. Ora - e qui entriamo nel vivo del carattere distintivo di Leo - questo è uno degli aspetti che hanno contraddistinto il genio dai suoi contemporanei, e sono infatti i suoi schizzi (non meno delle opere) che sono giunti fino ai giorni nostri e continuano ad affascinare il pubblico di tutto il mondo. Quello che si vuole conoscere non è solo il racconto di una vita lontana, la vita di un artista che ha cercato di portare quello che era nella sua mente nel mondo reale, ma più che altro i pensieri, l'intelletto, di un uomo che ha rivoluzionato il modo di pensare del suo tempo. Quello che incuriosisce è quindi la particolarità che si cela dietro il personaggio diventato immortale tanto quanto le sue opere. Non bisogna essere esperti del campo per sapere che la meraviglia de La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è uno dei suoi capolavori.
Il 5 agosto 1473, è lo stesso Leonardo a datare il Paesaggio con fiume, un particolare disegno con una veduta a volo d'uccello sull'Arno (oggi conservato al Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi. Ed è questo un altro aspetto che ha particolareggiato i lavori di Leo: l'attenzione verso una descrizione autentica del mondo naturale. Nonostante le collaborazioni in altri dipinti, Leonardo scopre un altro fondamentale aspetto dell'arte, la scultura. Ad oggi, non si conoscono ancora opere scultoree registrate a nome di Da Vinci, nonostante gliene vengano attribuite alcune. Quello che è decisamente innegabile sono le coincidenze tra schizzi di Leo e le sculture di Verrocchio, come Profilo di capitano antico o Studio di mani.
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